Sáb, 14 May 22 Jóvenes Iniciativas de pastoral juvenil
Schiavi o liberi? È questo l’interrogativo che ci ha accompagnati in questo lungo anno, peraltro in un periodo storico che ci ha messi con le spalle al muro, spogliandoci di tutte le nostre dissimulazioni, facendoci sentire nudi, inermi, fragili, impotenti. Siamo schiavi del nostro corpo? Nelle situazioni difficili, fuggiamo o rimaniamo? Qual è la volontà che Dio ha per noi? Che cos’è la vocazione e come distinguerla dagli idoli? Sappiamo attendere e fidarci di Colui che ci ha creati e ci ama incondizionatamente?
Sono queste alcune domande che hanno tracciato il percorso del nostro cammino, iniziato in punti diversi, terminato con gli stessi traguardi, destinato a proseguire per tutta la vita, nelle diverse destinazioni che Dio ha preparato per noi.
Ospite fisso di ogni tappa è stato Mosè, così apparentemente lontano, eppure incredibilmente vicino a ciascuno di noi. Come lui, abbiamo vissuto l’esodo, un po’ virtualmente, un po’ in presenza, ma totalmente nell’anima. Durante questa esperienza, inoltre, siamo ritornati bambini, disegnando, colorando, incollando; abbiamo viaggiato in una stanza e usato la logica di Dio per risolvere problemi enigmistici di illogica quotidianità; abbiamo, insomma, ripercorso la nostra storia, passo dopo passo, per comprendere meglio il presente e cambiare in meglio la nostra visione del futuro. Ciò che mi resta maggiormente nel cuore, tuttavia, è la condivisione di tutti questi passaggi con persone di età e vicissitudini diverse, attraverso i lavori di gruppo, lo scambio di riflessioni e l’ascolto di testimonianze. Tutto questo mi ha fatto riscoprire la gioia del vivere la comunità, la fratellanza, l’ecclesia, appunto.
Probabilmente saremo ancora schiavi di qualcosa, ma di sicuro adesso ci sentiamo tutti molto più liberi, pronti a lasciarci sorprendere e rivoluzionare dall’amore di Dio e ad affrontare il futuro con meno paure, perché Dio, nostro Padre, è più grande dei nostri schemi e progetti.
Marianna