Il decalogo, le “dieci parole” è inserito nel contesto dell’Esodo, viaggio di liberazione dalla schiavitù dall’Egitto, nella misteriosa manifestazione di Dio a Mosè sul monte Sinai. L’incontro di Dio con il suo popolo è espresso mediante la categoria di Alleanza, che attraversa e interpreta tutta la Sacra Scrittura.
L’Alleanza è un dono da parte di Dio, ed ha come orizzonte la comunione di vita con Lui. Mediante l’Alleanza infatti Israele entra in un rapporto durevole con Dio, che lo ha liberato, in un clima di fiducia. Dio, che è fedele alle sue promesse, si fa garante della libertà e della pace d’Israele, che diventa il “popolo di Dio”, una nazione santa.
L’osservanza dei “comandi” non è di conseguenza un “pagamento” da rendere a Dio, ma un atto di fede, una risposta di fiducia che s’incarna nella quotidianità della vita, coinvolgendo nel rapporto con Dio anche il prossimo.
Il decalogo indica al popolo i criteri e gli atteggiamenti per restare libero, evitando altre schiavitù e a coltivare l’alleanza con Dio, vivendo alla Sua presenza. È importantissimo il “prologo” perché qui Dio presenta la Sua “carta d’identità”: è l’Unico Dio che si è manifestato con segni visibili e grandiosi; ha rivelato il Suo Nome; ha salvato e liberato Israele; l’ha condotto nella Terra Promessa.
Oggi si nota una forte sete di libertà, un’esigenza viva di liberazione, di essere condotti verso orizzonti più alti che possano sottrarre l’essere umano dall’appiattimento di una vita mediocre e confusa, rivelandogli il senso di ciò che è e fa. Abbiamo bisogno di essere liberati da tante forme di schiavitù, di oppressione e di non senso. Dio ascolta il grido delle sue creature e ancora oggi la Sua azione è potente: interviene per liberare, per risollevare dalla polvere, per indicare nuovi traguardi e per camminare insieme con noi.
La Sua misericordia e il Suo perdono ancora oggi ci permettono di rialzarci e, pur riconoscendo il nostro limite, di continuare la lotta contro il peccato e tutto ciò che offusca la nostra bellezza di figli di Dio: possiamo così affrontare le prove della vita con fiducia, confidando nella bontà e potenza di Dio.