Mar, 10 Nov 20 Figlie della Chiesa Fondatrice
Circa un anno dopo, rispondendo dopo un mese a una lettera di don Ciro, Maria Oliva scrive: «Ella poté fare gli esercizi. Come la invidio! Non so immaginare divertimento maggiore. Ella deve chiedere a Gesù che presto o tardi m’accontenti e mi permetta di fare il santo ritiro in qualche Convento. Ho bisogno di ritrovarlo, Gesù. Sapesse! Vorrei ch’Ella vedesse l'anima mia come l'ho veduta io quando mi vedevo vicina alla morte.
Oh, se tutti mi guardassero con lo sguardo di Gesù! Mi sentirei nella Verità e starei meglio, perché creda, quando la stima non è in armonia con la verità è un tarlo al cuore.
Ora sono a Castelfranco. Ho ripreso la scuola. La broncopolmonite fu la prova del fuoco. La febbriciattola che mi logorava anche l'anno scorso sembra scomparsa. Ho una fame insaziabile e sento in me una novella energia. Ringrazio Gesù che vuole di nuovo servirsi della Sua povera creatura.
Mi aiuti con le sue preghiere affinché riesca a fare un po' di bene senza vanità e senza umani riguardi... Metta sul Pane e nel Calice il mio cuore e nella Consacrazione lo offra con Gesù Eucaristia per Lui. Preghi tanto anche per i nostri fanciulli, perché l'opera santa del Patronato iniziato qualche anno fa e protetto dalla Croce Rossa Americana trovi altri aiuti finanziari».
S. Garofalo, Storia di un Carisma, 73-74