Il tempo quaresimale: cammino verso la Pasqua

Il tempo quaresimale: cammino verso la Pasqua

Sab, 18 Feb 23 Formazione liturgica

Origine e significato
Sappiamo che i primi cristiani avevano una sola festa: la domenica. Tuttavia, le comunità cristiane ben presto sentirono il desiderio e la necessità di celebrare con speciale solennità la Pasqua del Signore in un giorno specifico dell’anno che corrispondesse più o meno ai giorni della passione e risurrezione del Signore; tale data è impostata sul calendario lunare, come la Pasqua ebraica, e pertanto è una data mobile.
Per tale solenne celebrazione si pensò immediatamente ad una preparazione, che inizialmente era limitata a ciò che oggi conosciamo come Venerdì Santo e Sabato Santo, quindi si ampliò a una settimana, quindi a tre, e infine a quaranta giorni, in ricordo dei quaranta giorni del diluvio, dei quarant'anni del popolo di Israele nel deserto, soprattutto dei quaranta giorni che Gesù trascorse in solitudine nel deserto prima di essere tentato.
Indubbiamente allo sviluppo del periodo quaresimale contribuirono sia il rito per la riconciliazione dei penitenti, che si svolgeva al mattino del giovedì santo, sia la preparazione immediata dei catecumeni al Battesimo, celebrato nella Veglia pasquale.
Una prima strutturazione della Quaresima ebbe luogo nel IV secolo, sia in Oriente che in Occidente, secondo le testimonianze di Eusebio (332), del Diario della pellegrina Egeria per quanto riguarda Gerusalemme; degli scritti di S. Agostino per l’Africa e di S. Ambrogio per Milano. 
Nel Medioevo il numero di giorni crebbe ulteriormente: Quaranta, Cinquanta, Sessanta e persino Settanta. In ogni caso, la Quaresima romana tradizionale ha mantenuto una triplice componente: la preparazione pasquale della comunità cristiana, il catecumenato e la penitenza canonica. 

Caratteristiche e peculiarità di questo tempo
Il concilio Vaticano II, nella Costituzione sulla liturgia Sacrosanctum Concilium, al n. 109 ha dato indicazioni significative per vivere al meglio questo “tempo forte”:
“Il duplice carattere del tempo quaresimale che, soprattutto mediante il ricordo o la preparazione del battesimo e mediante la penitenza, dispone i fedeli alla celebrazione del mistero pasquale con l'ascolto più frequente della parola di Dio e con più intensa preghiera, sia posto in maggiore evidenza tanto nella liturgia quanto nella catechesi liturgica. Perciò:
        a) si utilizzino più abbondantemente gli elementi battesimali propri della liturgia quaresimale e, se opportuno, se ne riprendano alcuni dalla tradizione antica;
       b) lo stesso si dica degli elementi penitenziali. Quanto alla catechesi poi si imprima nell'animo dei fedeli, insieme con le conseguenze sociali del peccato, quell'aspetto proprio della penitenza che detesta il peccato in quanto è offesa a Dio; né si dimentichi la parte della chiesa nell'azione penitenziale e si solleciti la preghiera per i peccatori”. 

A tale dettato conciliare si è ispirato il rinnovamento del Lezionario e del Messale promulgato da Paolo VI il 3 aprile 1969; poco prima, il 4 febbraio, il Pontefice, con la Lettera Apostolica Mysterii Paschalis aveva reso note le Norme generali dell'Anno Liturgico e il nuovo Calendario Universale, nei quali, a riguardo della Quaresima, si precisa:
Il tempo di Quaresima ha lo scopo di preparare la Pasqua: la liturgia quaresimale guida alla celebrazione del mistero pasquale sia i catecumeni, attraverso i diversi gradi dell'iniziazione cristiana, sia i fedeli, mediante il ricordo del battesimo e mediante la penitenza.

  1. Il tempo di Quaresima decorre dal mercoledì delle ceneri fino alla messa in Coena Domini esclusa. Dall'inizio della Quaresima fino alla Veglia pasquale non si canta l'Alleluia.
    Il mercoledì, da cui inizia la Quaresima, e che ovunque è giorno di digiuno, si impongono le ceneri.
  2. Le domeniche di questo tempo vengono chiamate domeniche I, II, III, IV, V di Quaresima. La sesta domenica, in cui inizia la settimana santa, si chiama «domenica delle Palme, della passione del Signore».
  3. La settimana santa ha per scopo la venerazione della passione di Cristo dal suo ingresso messianico in Gerusalemme.
    Il giovedì santo, la mattina, il vescovo, concelebrando la messa col suo presbiterio, benedice gli olii santi e consacra il crisma. 

Vale la pena di sottolineare che nel rito romano la Quaresima inizia di mercoledì, e non di domenica (come avviene per esempio nel rito ambrosiano), perché si vuole evidenziare il fatto che nessuna domenica dell'anno è penitenziale, nemmeno in Quaresima; pertanto, per raggiungere i 40 giorni, sono stati aggiunti 4 giorni, partendo appunto dal mercoledì delle ceneri.

 Cogliamo alcune particolarità di questo tempo:
- Il Mercoledì delle ceneri ha origine nel XII secolo; con il rito della imposizione delle ceneri, accompagnato dalle parole: "Ricorda che sei polvere e in polvere ritornerai" (Gn 3,19); o "Convertiti e credi al Vangelo" (Mc 1,19). Si vuole così ricordare ai fedeli la situazione debole e caduca dell'uomo a causa delle conseguenze del peccato, il suo bisogno di preghiera supplice al Signore, la necessità di aprirsi alla speranza della risurrezione.

- Anche lo spazio liturgico deve essere caratterizzato dall’austerità: sia nei paramenti, di colore violaceo, sia nell’uso sobrio dei fiori e della musica.
- L’elemosina deve rendere ogni fedele sensibile alle necessità di chi è nel bisogno, donando non solo del proprio superfluo, ma anche il frutto di rinunce generose.
- La preghiera frequente aiuta a vivere il rapporto con Dio con maggiore intensità personale.
- Il digiuno assume un grande significato, sia di condivisione con chi è in estrema necessità, sia di apertura a una maggiore libertà, non rendendosi schiavi delle cose.

 Oltre alla ricchezza dei testi eucologici, i formulari quaresimali presentano una serie copiosa di testi biblici. La celebrazione liturgica, anche per quanto riguarda lo sviluppo tematico, pone l'accento principale sulla domenica. Nelle cinque domeniche precedenti la domenica delle Palme, il lezionario domenicale offre la possibilità di tre itinerari diversi e allo stesso tempo complementari:

- itinerario battesimale (Anno A);
- itinerario cristocentrico-pasquale (Anno B);
- itinerario penitenziale (Anno C).

Ogni domenica è organizzata tematicamente e il perno è la lettura evangelica.

Nelle domeniche del ciclo A risalta in modo più esplicito l’invito a riscoprire e rivivere la misteriosa realtà della nostra iniziazione cristiana. Le cinque domeniche riproducono il tema che nell'antica tradizione era la cornice di riferimento per l'ultima fase del percorso catecumenale; per questo motivo i testi dell’Anno A, possono anche essere utilizzati ogni anno, secondo i bisogni pastorali di ogni comunità.

I formulari della Messa forniscono Prefazi specifici, che includono il tema della pericope evangelica:
I Domenica di Quaresima: Tentazioni di Gesù nel deserto (Mt 4,1-11).
II domenica di Quaresima: Trasfigurazione (Mt 17,1-19).
III domenica di Quaresima: Incontro con la donna samaritana (Gv 4,5-42).
IV domenica di Quaresima: Guarigione dell'uomo nato cieco (Gv 9,1-41).
V domenica di Quaresima: Risurrezione di Lazzaro (Gv 1,11-45)

 Il significato e il contenuto della Quaresima sono spiegati in modo sintetico e preciso nel primo Prefazio della Quaresima:

“Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia, purificati nello spirito, alla celebrazione della Pasqua, perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa, attingano ai misteri della redenzione la pienezza della vita nuova in Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore”.

L'orazione Colletta della prima domenica parla della celebrazione quaresimale come di un “Sacramentum”. Se la Quaresima è un  "segno sacramentale", significa che tutto ciò che fa parte dell'istituzione quaresimale - parole e gesti - è una realtà unitaria e significativa. La Quaresima nella sua interezza: parole che annunciano eventi di salvezza, preghiere, riti, pratiche ascetiche, è un grande segno sacramentale, attraverso il quale la Chiesa partecipa al mistero di Cristo. Egli compie per noi l'esperienza del deserto, digiuna, vince la tentazione, sceglie la via dell'umile e sofferente servitore della croce.