Dom, 18 Dic 22 Formazione liturgica
La Natività del Signore non veniva festeggiata nei primi secoli del cristianesimo, perché l’attenzione era tutta focalizzata su mistero pasquale, che veniva solennemente celebrato ogni domenica.
Ci si può spiegare questo fatto anche considerando che non si conosceva la data precisa della nascita di Gesù; e tuttavia ben presto ci si rese conto che non si poteva passare sotto silenzio un evento salvifico così importante, che ben meritava una commemorazione propria.
In Oriente e in Occidente la festa liturgica si sviluppò secondo percorsi diversi, però in entrambi i casi venne istituita anche per sostituire alcune feste pagane in onore del sole.
La prima testimonianza di una celebrazione del Natale al 25 dicembre la troviamo nel cosiddetto Cronografo del 354, un calendario illustrato detto anche Calendario filocaliano dal nome del calligrafo che lo compilò, Furio Dionisio Filocalo.
Due circostanze influirono indubbiamente all’instaurazione della festa: lo sviluppo del dogma cristologico, che nel Concilio di Nicea (325) riconobbe la piena divinità e umanità di Gesù e il fatto che nel mondo pagano si celebrava il 25 dicembre il “Natalis solis invicti”, in occasione del solstizio d’inverno, quando le giornate cominciano ad allungarsi.
L’imperatore Costantino infatti ritenne importante integrare il culto del sole nel culto cristiano riconoscendo in Cristo il nuovo ed eterno Sole dell’umanità.
Caratteristiche e peculiarità di questo tempo:
Le Norme Generali per l'Ordinamento dell'Anno Liturgico e del Calendario, approvate da papa Paolo VI nel 1969, così presentano il Natale nei nn. 32-38:
- Dopo l'annuale rievocazione del mistero pasquale, la Chiesa non ha nulla di più venerando che la celebrazione del Natale del Signore e delle sue prime manifestazioni: ciò che essa compie nel tempo di Natale.
- Il tempo di Natale inizia con i primi vespri del Natale del Signore e termina la domenica dopo l'Epifania, cioè la domenica che cade dopo il 6 gennaio.
- La messa della vigilia di Natale si celebra alla sera del 24 dicembre, sia prima che dopo i primi vespri.
- Nel giorno di Natale, secondo l'antica tradizione romana, si possono celebrare tre messe: la notte, all'alba, nella giornata.
L'ottava di Natale è così ordinata:
a) Nella domenica fra l'ottava (oppure, mancando questa, il 30 dicembre) si celebra la festa della santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe.
b) Il 26 dicembre, è la festa di santo Stefano protomartire;
c) Il 27 dicembre, si celebra la festa di san Giovanni apostolo ed evangelista;
d) Il 28 dicembre, si celebra la festa dei santi Innocenti;
e) I giorni 29,30,31 sono giorni fra l'ottava;
f) Al primo di gennaio, ottava del Natale, si celebra la solennità di Maria Madre di Dio, nella quale si commemora anche l'imposizione del santo Nome di Gesù.
La domenica tra il 2 e il 5 gennaio è la domenica II dopo il Natale.
L'Epifania del Signore si celebra il 6 gennaio; nei luoghi in cui non è di precetto, viene assegnata alla domenica che cade fra il 2 e l'8 gennaio.
Nella domenica dopo il 6 gennaio si fa la festa del Battesimo del Signore.
Il colore liturgico per il tempo natalizio è il bianco e in questo tempo si consiglia di celebrare con la maggior solennità possibile, utilizzando paramenti appropriati, fiori, musica.
Attorno alla festa della natività sono nate tradizioni popolari e familiari come il Presepe, l’albero di Natale, nenie natalizie, sacre rappresentazioni, scambio di regali… tutto ciò non deve banalizzare la festa, ma renderla più umana e festosa, in armonia con ciò che celebriamo.
Libera traduzione
Originale: Oscar Valado http://elcientoporuno.blogspot.com/