Gio, 23 Feb 23 Formazione liturgica
Prefazio della I Domenica di Quaresima (anno A)
La Quaresima può essere una buona occasione per approfondire in atteggiamento orante alcuni testi propri di questo tempo liturgico. In particolare prendiamo in considerazione il Prefazio di questa prima Domenica, che porta come titolo “Le tentazioni del Signore”, in sintonia con il testo evangelico che viene proclamato in questa domenica (Mt 4,1-11):
Astenendosi per quaranta giorni dagli alimenti terreni
egli dedicò questo tempo quaresimale
all’osservanza del digiuno
e, vincendo tutte le insidie dell’antico tentatore,
ci insegnò a dominare le suggestioni del male,
perché, celebrando con spirito rinnovato il mistero pasquale,
possiamo giungere alla Pasqua eterna. …
Contemplando il suo Signore che digiuna nel deserto, la Chiesa durante la Quaresima pratica la penitenza che fortifica l’anima. Si tratta di un lungo cammino che viene percorso con Cristo e come Cristo.
Pur cominciando con piccole insinuazioni, il peccato ha una forza terribile quando guadagna il campo e la fa da padrone. Guardando a Cristo vittorioso sul maligno non soltanto respingiamo, con la sua grazia, le tentazioni, ma impariamo a dominare nel nostro cuore le forze del male.
Prepararci con spirito rinnovato a celebrare la Pasqua ci aiuta a immergerci con tutto il cuore nel mistero pasquale di Cristo, facendo fruttificare il tempo di salvezza che Egli ci dona. Dando spazio all’uomo nuovo che vuole crescere in noi, dopo aver debellato l’uomo vecchio, possiamo orientare il nostro desiderio e la nostra speranza verso la Pasqua eterna del cielo, in attesa della glorificazione della nostra carne mortale.
Prefazio della II Domenica di Quaresima (anno A)
Il prefazio della seconda Domenica di Quaresima ha il titolo “La trasfigurazione del Signore”, in stretta relazione con il brano di Matteo 17,1-9 che viene proclamato oggi:
[...per Cristo nostro Signore]
Egli, dopo aver dato ai discepoli
l’annuncio della sua morte,
sul santo monte manifestò la sua gloria
e chiamando a testimoni la legge e i profeti
indicò agli apostoli che solo attraverso la passione
possiamo giungere al trionfo della risurrezione. …
Il mistero della Trasfigurazione, contemplato in Quaresima (e che viene ricordato e approfondito nella festa del 6 agosto) viene presentato come un momento speciale, un segno per i discepoli atterriti dall’idea della morte di Gesù; un’indicazione della mèta ultima, a conferma della loro fede.
Attraverso la Trasfigurazione Gesù mostra ai suoi un anticipo di quella che sarà la gloria della Risurrezione; fa intuire la sua divinità sotto i veli della carne umana; così li fortifica e li consola, dando un anticipo della totalità del salvifico mistero pasquale, nella sua totalità.
La Legge e i Profeti, le Scritture nella loro interezza prefigurano la morte e la vita del Servo di Dio che si è fatto carico del peccato per distruggerlo; la presenza di Mosè e di Elia è un chiaro annuncio che ciò che è stato annunciato ormai giunge a compimento.
La rivelazione che la Passione è la strada verso la Risurrezione irrobustisce la Chiesa, pellegrina “tra le persecuzioni degli uomini e le consolazioni di Dio”. La Risurrezione è reale, ma per raggiungerla bisogna passare attraverso la Passione. Contemplando la gloria del Risorto, alla quale aneliamo, anche la sofferenza riceve per sempre una nuova luce.
Prefazio della III Domenica di Quaresima (anno A)
Il Prefazio odierno è strettamente collegato al forte e lungo testo del Vangelo di Giovanni (4,5-52) che presenta l’incontro di Gesù con la donna di Samaria e infatti porta come titolo “La Samaritana”.
[... per Cristo nostro Signore]
Egli, chiedendo alla Samaritana l'acqua da bere,
già aveva suscitato in lei dono il della fede;
e di questa fede ebbe sete così grande
da accendere in lei il fuoco del tuo amore.
Nell’affermazione che Gesù, domandando alla donna l’acqua, intendeva farle il dono della fede, si intuisce subito che nessun incontro con Cristo è casuale: Egli, il Redentore, mira sempre alla liberazione delle persone che accosta, perché raggiunge il loro cuore e lo trasforma fino in fondo. Quindi la sua parola alla Samaritana è un invito anche per ogni fedele a lasciargli spazio per entrare, perché stare con Lui sarà sempre motivo di nuova fecondità.
La fede è un dono gratuito e Gesù lo regala a questa donna, perché desidera la sua conversione, ha sete della sua anima; e così lei, peccatrice e idolatra, si trasforma in ricercatrice della Verità.
Si accende in lei la fiamma della fede che la condurrà al vero culto, in spirito e verità, aprendola incondizionatamente all’amore di Dio, l’Unico che può colmare il vuoto scavato dagli idoli.
Prefazio della IV Domenica di Quaresima (anno A)
Il titolo dato al Prefazio della quarta Domenica è: “Il cieco nato” e trae ispirazione dal Vangelo di Giovanni 9,1-41.
[... Cristo nostro Signore]
Nel mistero della sua incarnazione
Egli si è fatto guida del genere umano
che camminava nelle tenebre,
per condurlo alla luce della fede.
e liberare con il lavacro della rigenerazione
gli schiavi dell'antico peccato
per elevarli alla dignità di figli. …
Come nuovo Mosè che guida il popolo dalla schiavitù alla libertà, Cristo con la sua incarnazione conduce l’umanità alla fede, alla luce e alla libertà, strappandola alle tenebre del peccato, della morte, del non-senso.
Infatti a causa della ribellione di Adamo noi tutti eravamo sottomessi alla triste eredità lasciataci dal primo uomo. Cristo, Nuovo Adamo, rompe la maledizione, ci salva dal peccato e dove abbondò il delitto, fa sovrabbondare la misericordia.
Salvati attraverso le acque battesimali apparteniamo ora a una nuova stirpe, quella del Nuovo Adamo; diventati membri di un popolo nuovo, la Chiesa, riceviamo in eredità la patria celeste e la gloria di Cristo.
Avevamo perduto tutto in Adamo, ma attraverso il Battesimo Dio ci ha ridonato la figliolanza, ci ha reso figli adottivi, figli nel Figlio, con tutti i diritti del Figlio; soprattutto con l’intimità tipica del Figlio, dal momento che portiamo in noi la Sua immagine.
Prefazio della V Domenica di Quaresima (anno A)
“La risurrezione di Lazzaro” è il titolo dato al Prefazio della quinta Domenica di Quaresima, in riferimento al testo evangelico che oggi viene proclamato: Gv 11,1-45.
[...per Cristo nostro Signore]
Vero uomo come noi, egli pianse l'amico Lazzaro;
Dio eterno, lo richiamò dal sepolcro;
oggi estende a tutta l'umanità la sua misericordia,
e con i santi misteri ci fa passare dalla morte alla vita. …
Nel pianto di Gesù contempliamo una chiara manifestazione della reale umanità di Gesù, che soffre per la morte di Lazzaro, mostrando così la nobiltà del suo sentimento di amicizia verso di lui. Uomo come noi, Cristo resta turbato per quella morte, però ha il potere di vincerla!
Infatti, pur essendo pienamente uomo, è il Signore della vita; Dio eterno, restituisce la vita a Lazzaro come un segno prodigioso della Vita che soltanto Lui può offrire.
Il Prefazio considera anche che il pianto di Gesù continua oggi, attraverso i sentimenti di profonda compassione del suo Cuore verso tutti gli uomini che, immersi nelle oscure tenebre del male, soffrono e muoiono a causa dei loro peccati: infatti non vi è nulla di umano che non trovi un’eco nel Cuore di Cristo.
La compassione di Gesù è efficace anche oggi e si esprime attraverso i Sacramenti, a iniziare dal Battesimo, in cui Egli restaura l’uomo ferito e distrutto, offrendogli nuova vita.
Prefazio della Domenica delle Palme e della Passione del Signore
Il Prefazio di questa Domenica, l’ultima della Quaresima, ha come titolo: “La passione redentrice del Signore” e ci porta alla soglia della Settimana Santa, anticipando tutto ciò che sarà vissuto nei santi misteri che celebreremo: Cristo, innocente e santo, accetta la sua ingiusta passione per salvarci; con la sua morte distrugge la morte e dà la vita nuova.
[... per Cristo nostro Signore]
Egli, che era senza peccato,
accettò la passione per noi peccatori
e, consegnandosi a un’ingiusta condanna,
portò il peso dei nostri peccati.
Con la sua morte lavò le nostre colpe
e con la sua risurrezione
ci acquistò la salvezza. …
Il testo è intessuto di frammenti biblici che sentiremo proclamare durante la Settimana Santa e in particolare nel Venerdì Santo.
Cristo è l’Innocente, l’unico Giusto ingiustamente condannato; la sua morte non è un “incidente di percorso” né un gesto simbolico di solidarietà con gli oppressi: è una morte redentrice, perché si è consegnato in piena libertà.
Già san Paolo nella Lettera ai Romani (5,6-8) sottolinea che Gesù ha voluto dare la sua vita per noi quando ancora eravamo empi e peccatori; e questo risulta incomprensibile, perché già sarebbe molto che uno offrisse la sua vita per una persona dabbene… Invece qui risplende la generosità del Cuore di Gesù che vuole a tutti i costi redimerci!
La sua morte redentrice produce la vita; con la sua immolazione distrugge il peccato e la morte e ci giustifica con la sua santa risurrezione.
Questo è un tempo per contemplare e vivere passo passo i misteri che la Liturgia ci offre, fino a giungere alla Veglia Pasquale.
Libera traduzione da
Originale: Oscar Valado http://elcientoporuno.blogspot.com/