Gli scritti

Gli scritti di
Maria Oliva Bonaldo

33 foglietti

Le pagine edite per la prima volta in questo volumetto trasmettono l’ansia di M. Maria Oliva, madre e fondatrice delle Figlie della Chiesa. In esse la Bonaldo, divenuta ormai col «nome nuovo», «del Corpo Mistico», traccia le linee maestre dell’essere e dell’agire della sua famiglia religiosa.

Con mano maestra delinea la fisionomia esatta, quella percepita nell’ascolto dello Spirito, della nuova Congregazione. Piuttosto allergica a norme giuridiche non sostanziate di dottrina, anche quando enuclea principi e norme del vivere pratico, s’abbandona senza accorgersi, si direbbe, all’«unzione» dello Spirito, da lui lasciandosi ammaestrare e guidare. Per cui spesso i «foglietti» diventano «saporosa» contemplazione, vivificata sostanzialmente dalla Parola di Dio.

Fiore di Passione

Fiore di Passione è un libro nel quale, mentre si descrive la vita di una persona ricca di doti naturali e di doni soprannaturali, (Olga Gugelmo) si delinea pure, di proposito o meno, il modello di vita religiosa a cui guarda, aspira e tende ogni autentica Figlia della Chiesa.
Qui si fa cenno ad alcuni tratti tra i più significativi di quel modello. Contemplare e agire; o agire contemplando: nella vita di tutti i giorni, entro o fuori casa, ogni lavoro, anche il più semplice, il più umile, il più insignificante, il più nascosto, va sempre compiuto come adempimento di un dovere, come espressione di amore, come collaborazione con Dio, Creatore e Padre e con Cristo Redentore. 
E mentre descrive la vita di Olga, Maria Oliva prova sussulti di schietta gioia nello scoprire che quello era l’ideale verso cui era sempre tesa quella sua Figlia.

Olga della Madre di Dio

Olga ci viene presentata nei brevi anni del suo cammino; la sua vicenda è seguita nella semplice quotidianità, terreno privilegiato in cui ciascuno di noi deve percorrere il suo itinerario di ritorno al Padre. Il suo impegno di donna cristiana anzitutto, di insegnante, di apostola impegnata nell’azione cattolica, si esprime negli ultimi cinque anni di vita in un percorso inedito, all’interno del nascente Istituto delle Figlie della Chiesa.

Docile allo Spirito, Olga ha incarnato con gioia l’ideale di essere Figlia della Chiesa per il Battesimo, ed anche per una specifica consacrazione religiosa che l’ha sollecitata ad approfondire e vivere in modo sempre più consapevole il dono ricevuto.

Maddalena

La vocazione, la vita e la particolare morte di Maddalena, offrono alla Fondatrice, Maria Oliva, il primo motivo, il motivo fondante, di presentarla a tutto l’Istituto – accanto a Olga della Madre di Dio – come modello ispiratore della sua esistenza nella Chiesa. Sotto questo profilo, non è fuori luogo affermare che, agli occhi della Fondatrice,

Maddalena è colei che ha contribuito a rafforzare nell’Istituto delle Figlie della Chiesa il senso della universalità ecumenica della Chiesa. Pertanto, il seme ecumenico gettato da Maddalena attraversa tutto il corpo vivo delle Figlie della Chiesa, diventando così parte integrante del codice genetico dell’Istituto.

La prospettiva ecumenica di Madre Oliva è ancora quella del «ritorno» dei cristiani separati alla Chiesa di Roma; era l’aria che si respirava alle soglie del Concilio. 

Piccolo sole

Questa piccola biografia di Emma Moser è stata scritta da Madre Maria Oliva Bonaldo, Fondatrice delle Suore Figlie della Chiesa, per far conoscere una bambina, aspirante della stessa Congregazione, che offerse la sua vita per il Concilio Vaticano II, in risposta all’appello dell’allora Papa Giovanni XXIII a tutti i bambini del mondo.

Respiriamo Maria

Respiriamo Maria è un’opera della maturità di Maria Oliva Bonaldo; si può dire che è la sintesi di quanto Ella ha potuto comprendere e vivere del mistero di Dio e della Vergine Maria, profondamente inserita in esso. Non ci troviamo quindi davanti a una trattazione teologica sistematica; è una “contemplazione” ammirata di quanto il Signore ha compiuto in Maria; sospinge all’impegno con Lei nella realizzazione del cammino di piena adesione a Lui, che è la via della santità.

Lettere a Igino Giordani

Igino Giordani era romanziere, pubblicista, apologista; Maria Oliva, religiosa Figlia della carità Canossiana, guidava i primi passi dell’Opera che il Signore le aveva ispirato e di cui è Fondatrice: l’Istituto Figlie della Chiesa, della cui spiritualità desiderava rendere partecipi anche sacerdoti e laici.

Le Lettere di M. Oliva a Giordani coprono un arco di tempo che va dal 1938 al 1973, con punte di fitta corrispondenza nel 1940-1943. In seguito il rapporto epistolare si allentò, per il trasferimento della Madre dal Veneto a Roma, che favorì il colloquio diretto.

Le Lettere di M. Maria Oliva, manifestano senza reticenze la forza della sua maternità spirituale nella sua espressione più bella, che accompagna e sostiene il figlio spirituale nel cammino di santità; sono insieme ricolme di profonda umanità e testimonianza incandescente dell’amore a Dio che trabocca in amore all’uomo, chiamato a realizzare in pienezza la vocazione cristiana in ogni stato di vita.

Comunione

Il Concilio Vaticano II ha detto: “Il rinnovamento della vita religiosa che si adegua alle esigenze dei tempi comporta nello stesso tempo il continuo ritorno alle fonti di ogni vita cristiana e allo spirito primitivo degli Istituti” (Perfectae caritatis, n. 2). Di questo spirito, attinto a quelle fonti, trattano le lezioni tenute da M. Maria Oliva alle Sorelle durante il ciclo dei primi venerdì del mese, da ottobre a giugno 1972-1973, fatta eccezione per i mesi di novembre e dicembre.
Le lezioni sono state fedelmente trascritte dai nastri magnetici.
In esse ritorna la viva voce della Madre; il suo cuore ardente si esprime e si dà tutto, emerge il suo carisma, in un discorso maternamente affettuoso e avvincente. Tutto questo: la voce, il cuore, il carisma, è presentato all’assidua attenzione e alla responsabile meditazione di tutte le Sorelle, perché siano e restino quali la Madre le pensava, le voleva e le amava: un cuore solo e un’anima sola, per rispondere con fedeltà alla loro specifica vocazione e alla loro personale consacrazione.

Figlie della Chiesa

Madre Maria Oliva, nei cinque brevi capitoli di questo lavoro, ha delineato la spiritualità delle Figlie della Chiesa sotto un’angolatura particolarmente significativa e moderna: quella della partecipazione.
Essere partecipi di una realtà significa prendervi parte non come semplici spettatori, ma coinvolti dal di dentro. E’ la nostra chiamata ad essere nella Chiesa figlie che condividono la vita della famiglia di Dio, sono partecipi delle sue ricchezze, ne curano gli interessi, significa essere sorelle di Gesù e di tutti i suoi fratelli, gli uomini di tutte le generazioni e di tutte le nazioni.
Questa apertura universale ci induce a respirare a pieni polmoni nel mondo di Dio e ci sospinge a dare testimonianza, con umiltà e libertà interiore, del dono ricevuto e accolto.

Ut Unun Sint

Dall’unum sint della preghiera sacerdotale la nostra Congregazione ha tratto ispirazione e vita. L’unità, essere un cuor solo e un’anima sola, è stata costantemente la supplica, l’aspirazione e l’impegno di Madre Maria Oliva. Il libretto «Ut unum sint» contiene due serie di lezioni spirituali dirette alle Comunità: Ottavario di preghiere per l’unità dei cristiani del 1964 e la Settimana del 1976.

Nel 1964 Maria Oliva commenta le parole di Paolo VI ai Vescovi, al suo rientro dal Pellegrinaggio in Terra Santa. Sviluppa anche i pensieri che lei stessa aveva scritto per il Calendario delle Figlie della Chiesa del tempo natalizio e che chiama «il nostro libretto».

Nelle lezioni del 1976 commenta l’Oremus della Liturgia del giorno 18 gennaio: «Infondi in noi, o Dio, lo spirito del tuo Amore, perché nutriti con l’unico Pane di vita, formiamo un cuor solo e un’anima sola».

L’Orazione

È una raccolta di 11 Lezioni Spirituali che Maria Oliva Bonaldo tenne per le sue figlie sul tema dell’Orazione in preparazione alla Pentecoste 1069. Riprendendo gli insegnamenti della Chiesa, li addita così:

«Vi dico: pregate come vi insegna la Santa Madre Chiesa, la quale vi insegna a pregare come ha insegnato Gesù e come ha insegnato recentemente lo Spirito Santo, con la sua Costituzione sulla Liturgia, accentrando tutto in quel mistero che è la S. Messa».

È sapienza ed esperienza di vita quella che la Fondatrice trasmette alle sue figlie, che le fanno proprie e che cercano di vivere e proporre ai fedeli.

Commento a Giovanni 17

Durante “l’Ora Santa” (Adorazione Eucaristica in preparazione al I venerdì del mese) Maria Oliva commenta la Preghiera Sacerdotale di Gesù (anno 1964).

Voi tutte sapete che il Signore con questa preghiera domanda tre grandi grazie: per i suoi, cioè per i suoi prediletti: i suoi sacerdoti, i suoi apostoli, i suoi missionari e per le sue predilette apostole missionarie, e le tre grandi grazie poi vengono estese a tutti, a tutti quelli che credono nella parola del sacerdote, «coloro che crederanno in me per mezzo della loro parola», a tutti quelli che credono alla missione del sacerdozio cattolico, a tutti, per tutti il Signore domanda queste tre grandi grazie, supreme grazie: la consacrazione nella verità.

Commento al Magnificat

L'impegno per la crescita spirituale di noi sue figlie è stato un tratto significativo e costante nella vita della nostra Fondatrice; era un accompagnamento discreto, specialmente nei momenti forti degli esercizi spirituali, in cui nella preghiera e nella riflessione il nostro vincolo con il Signore poteva meglio consolidarsi. La Madre normalmente seguiva le istruzioni del predicatore e le commentava mettendo a fuoco ciò che era specifico del nostro carisma.

Nell’estate del 1972 la salute precaria non le permise di seguire questo itinerario consueto; questo impedimento non la scoraggiò e pur restando nella sua cameretta, nella casa generalizia di Sancta Maria, volle raggiungere le nove figliole che si preparavano ai voti perpetui e le altre esercitande che si trovavano al Paesetto della Madonna nella casa Domus Aurea con un breve Commento al Magnificat.

 

Commento alla Costituzione del Concilio Vaticano II, "Sacrosanctum Concilium"

Il 4 dicembre 1963, a conclusione della terza sessione del Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965), Papa Paolo VI (1963-1978) promulgava la Costituzione sulla Sacra Liturgia. Il Concilio è stato per tutta la Chiesa un evento di grazia, che ha messo in moto energie nuove sopite nel tempo ma risvegliate dalla forza dello Spirito Santo per la crescita di una coscienza ecclesiale sempre più matura e partecipata.

La nostra Fondatrice ha seguito con grande attenzione le sessioni conciliari, con sentimenti di profonda gratitudine, perché riconosceva nei pronunciamenti dei Padri la realizzazione piena della sua Ispirazione Carismatica. Nei Documenti promulgati ha ritrovato le linee portanti del suo pensiero: Sentire cum, per e in Ecclesia; così ella ha fatto sintesi, assumendone pienamente ogni contenuto.

Commento alla Costituzione del Concilio Vaticano II sulla Chiesa, "Lumen Gentium"

Il titolo di questo scritto di Maria Oliva Bonaldo, consegnato alle Figlie della Chiesa il 27 dicembre del 1965, ci svela il contenuto del commento che Ella ha voluto lasciare alle sue “figliuole”. Dopo aver già “confidato le brevi riflessioni sulla “De Sacra Liturgia” non può rifiutare loro quelle sulla Costituzione dogmatica “De Ecclesia” perché sente il dovere di nutrirle con la Grazia Materna che il Signore le ha dato per loro.
“Il pane, scrive nell’introduzione Maria Oliva, lo prodiga la vostra “Madre grande”, la Chiesa: ben manipolato e profumato. La vostra “Madre piccola” ve lo trita o lo mastica per le più incapaci come fanno tutte le mamme coi loro bambini”.
Il suo desiderio è che dopo essersi nutrite di questo “pane di farina”, le sue figlie "parlino a tutti dell’ampiezza del nostro Mistero con fervore".

La nuda fede

Maria Oliva fa partecipi le sue figlie della sua riflessione sulla fede di Maria, mostrandola come esempio per ogni cammino di vita cristiana. Questa esortazione spirituale è stata fatta l'1 febbraio1964 a commento un'omelia di S. Ecc. Mons. Canisio Van Lierde, Vicario di S. Santità per la Città del Vaticano, in occasione della consegna del Crocifisso ad un gruppo di nostre Missionarie, il 25 gennaio1964. È stata trascritta dal nastro magnetico in occasione dell’anno della fede 2013.

Umile di cuore

Maria Oliva in questo accurato lavoro, pubblicato nel 1955, accompagna il lettore a scoprire il tesoro dell’amore divino racchiuso specialmente nel secondo libro delle “Rivelazioni” [Insinuationes divinae pietatis] di S. Geltrude d’Helfta, monaca cistercense detta “la Grande” (1256-1302), evidenziandone in particolare l’umiltà, che ha attirato le compiacenze del Signore su di Lei.

Il segreto è tornare

Ci sorprende sempre la vivacità e la freschezza della parola della nostra Madre Fondatrice Maria Oliva. L’opuscolo, raccoglie le istruzioni da lei fatte alle Sorelle riflettendo sulla liturgia delle domeniche di quaresima del 1976 e della domenica delle palme 1969, in cui presenta l’umiltà e l’obbedienza di Gesù.
Sono state tratte dai nastri magnetici nel 1996 e mantengono il suo stile colloquiale ed esortativo.

Il nostro spirito

Uscito dalla mente e dal cuore della nostra Fondatrice, questo libretto è la sua ultima fatica in ordine alla redazione delle Costituzioni rinnovate secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II.
Pubblicato postumo nel 1977, è stato usato ampiamente per la redazione delle Costituzioni stesse.

Inno a Cristo Re

Quando Pio XI l’11 dicembre 1925 con la lettera enciclica Quas Primas istituì la festa di Cristo Re, Maria Oliva Bonaldo, allora giovane Canossiana, compose un melodramma, poesia “rappresentata”, declamata e alternata a canto e musica. Articolato in quattro parti, svolge una meditazione sapienziale sulla regalità di Gesù ispirandosi alla Scrittura, veicolata dalla Liturgia e dal Magistero.

Giovanni XXIII - Il suo mistero

Benedetto questo Papa! È il breve profilo che M. Maria Oliva ha tracciato pochi mesi dopo la morte di Giovanni XXIII. Attingendo ai suoi scritti spirituali, ella evidenzia e dimostra le virtù che lo hanno caratterizzato: umiltà, bontà, carità, pietà, pazienza, castità angelica, povertà evangelica, obbedienza. Ricorda anche gli incontri avuti con Lui nel periodo in cui era patriarca di Venezia e durante il suo Pontificato.

Ultime lezioni alle Juniores

Durante gli esercizi spirituali delle sue figlie M. Maria Oliva di solito aggiungeva alle meditazioni del sacerdote predicatore brevi istruzioni che le aiutassero a riflettere sulla specificità della loro vocazione e missione. Questo opuscolo raccoglie le sue ultime “lezioni”, tenute a Roma dal 25 giugno al 4 luglio 1976, appena 6 giorni prima della morte. Commenta per le più giovani la formula dei voti ed evidenzia lo loro responsabilità di “confondatrici”.

Le Chiesette viaggianti

“Sono nata da amore e dolore come tutti gli esseri vivi, nel magazzino di carbone di una borgata romana, mentre si celebrava la Santa Messa”.

Con queste parole Madre Maria Oliva inizia l’affascinante racconto in cui fa parlare in prima persona la “Chiesetta viaggiante”, una creazione originalissima nata dal suo ardente desiderio di far sentire ai più poveri ed emarginati la vicinanza della Chiesa Madre.

La mia storia è realizzata in quattro puntate, quattro opuscoli collegati e tuttavia indipendenti, con testi brevi non privi di poesia e arricchiti di foto eloquenti.

La prima presenta tutte le fasi della nascita di “Assunta”, con il coinvolgimento degli operai e tecnici nella carrozzeria Bianchi di Varese, e i suoi primi passi apostolici. Chiesetta Viaggiante n. 1

La seconda puntata: La mia storia: i miei bambini ci fa entrare nelle periferie romane prive di chiesa per celebrare con il popolo di Dio le principali festività dell’anno liturgico con sempre più intensa partecipazione. Chiesetta viaggiante n. 2

Nella terza puntata: La mia storia: ho una sorellaAssunta” è felice di presentare la sua gemella “Immacolata”, nata per raggiungere le periferie di Bologna. Chiesetta viaggiante n. 3

L’ultima puntata: La mia storia: parlo ioTeresina” Chiesetta più piccola e ultima nata, si racconta. Destinata alle giovanissime aspiranti Figlie della Chiesa, si coinvolge nel loro cammino di crescita e di rende partecipi delle loro vicende. Chiesetta viaggiante n. 4

Lettere a Mons. Ciro Scotti

Don Ciro Scotti, Servo di Dio (1883-1943)), era un sacerdote isclano di grande levatura spirituale. Conobbe Maria Oliva Bonaldo ancora ragazza a Castelfranco Veneto, dove si trovava in qualità di cappellano militare durante la guerra del 1915-1918. Si stabilì tra i due una feconda amicizia spirituale, con un prezioso carteggio, guida insostituibile alla conoscenza di lei e del carisma.

Le lettere di M. Maria Oliva Bonaldo a don Ciro sono un documento straordinario dell’incontenibile e fermissimo impulso che guidò la nostra Fondatrice nell’attuazione dell’Opera ispiratale dal Signore e rappresentano una fondamentale testimonianza autobiografica.

Don Ciro fu vero “fratello d’anima” nel cammino spirituale di M. Maria Oliva che, malata e impossibilitata ad agire, gli confidò l’ispirazione dell’Opera delle Figlie della Chiesa nella speranza che Egli potesse realizzarla.

Nonostante la fortissima consonanza spirituale, don Ciro non può attuare il progetto, tuttavia sostenne costantemente la Madre fino alla fondazione (1938) e nel 1941, divenuto Vicario generale, si adoperò perché le Figlie della Chiesa potessero sviluppare la loro Opera con una presenza a Ischia.

Commento alla sequenza: Veni, sancte Spiritus

 In preparazione alla solennità di Pentecoste del 1970, M. Maria Oliva ha voluto presentare alle Sorelle della Comunità della Casa generalizia a Roma una lettura sapienziale della sequenza Veni, Sancte Spiritus. Il suo commento offre preziose indicazioni per la vita spirituale: un percorso di docilità allo Spirito Santo che, purificando l’anima, la predispone alla contemplazione.

Cuore di Gesù

Cuore di Gesù è il titolo che la Fondatrice ha voluto scegliere per il suo Commento alle Litanie del Sacro Cuore, in risposta alla lettera apostolica di Paolo VI Investigabiles divitias Christi (sugli infiniti tesori di carità del Cuore di Cristo) del 6 febbraio 1965, scritta per il secondo centenario dell’istituzione della festa liturgica.

Il Papa sottolinea che “Il Cuore di Gesù, fornace ardente di carità, è simbolo ed espressiva immagine di quell'eterno amore, nel quale Dio ha tanto amato il mondo, da dare il suo Figliuolo unigenito” (Io. 3,16); e suggerisce di aiutare il popolo di Dio a penetrare in questo grande mistero.

Maria Oliva ha preparato un commento vibrante alle 33 Litanie del Sacro Cuore, consapevole che questo pio esercizio, raccomandato dalla Chiesa, può arricchire la preghiera e sollecitare la contemplazione della tenerezza e misericordia del Signore Gesù. Ella si rivolge direttamente a Lui con filiale confidenza e vivo desiderio di compenetrarsi dei suoi sentimenti.

I disegni che accompagnano il testo, realizzati dalla nostra consorella Antonietta Barbiero di S. Giovanni della Croce, sono un ulteriore tentativo di far gustare la ricchezza del mistero contemplato.

La sapienza del cuore

Un anno dopo la morte della Fondatrice M. Maria Oliva Bonaldo del Corpo Mistico (10 luglio 1976) è nato questo libretto che raccoglie brani tratti da vari suoi scritti, molti ancora inediti.

La Sapienza del cuore è un prezioso florilegio che consente di accostarsi a questa creatura privilegiata cogliendo i saporosi frutti della sua intimità con Dio e del suo amore alla Chiesa Madre.

Come scrive il curatore dell’opera, Salvatore Garofalo, “la vasta cultura, la meditazione assidua e profonda alla presenza di Dio, l’afflato poetico, la volontà di comunicare le gioie della fede, il calore della carità, una tenerezza squisitamente materna”, fanno delle pagine di questo libro un esempio di “sapienza del cuore”.

Piccolo Sole

In un breve Profilo Madre Maria Oliva Bonaldo del Corpo Mistico ha raccolto le testimonianze su Emma Moser (1950-1962) una bambina privilegiata che, desiderosa di farsi suora, nel 1961 ha intrapreso il cammino nella nostra Scuola Apostolica S. Teresa di Gesù Bambino e appena un anno dopo, colpita da una gravissima forma di leucemia, ha offerto la sua vita per il Concilio Ecumenico Vaticano II.

Una storia semplice, in cui brilla la gioia della donazione senza riserve a Gesù, sotto lo sguardo di Maria sua Madre.

Emma ci mostra che il desiderio di appartenere interamente al Signore è un dono che si può accogliere anche in giovanissima età e matura nel semplice cammino quotidiano fino alla piena conformazione a Lui.

Commento alle Litanie del Cuore Immacolato di Maria

Nella Sacra Scrittura, il cuore è alla base del rapporto religioso-morale dell’uomo con Dio, in quanto è al centro di tutta la vita spirituale dell’uomo ed è principio di vita, memoria, pensiero, volontà, interiorità: sede dell’incontro con Dio.

L'origine della venerazione al Cuore Immacolato di Maria trova la sua giustificazione nelle parole dell'evangelista Luca, che lo presenta come uno scrigno che conserva tutti gli eventi che riguardano Gesù, suo Figlio.

La prima traccia di culto pubblico di cui abbiamo conoscenza la troviamo a Napoli nel 1640,nella confraternita del Cuore di Maria, fondata da S. Giovanni Eudes, che diffuse anche la devozione al sacro Cuore di Gesù.
La festa, istituita localmente nel 1805, fu estesa a tutta la Chiesa cattolica nel 1944, per ricordare la consacrazione dell'umanità al Cuore Immacolato di Maria richiesta dalla Vergine nel 1917 ai pastorelli di Fatima ed eseguita da papa Pio XII nel 1942, durante la seconda guerra mondiale.
Inizialmente fu fissata all'ottava dell'Assunzione di Maria, il 22 agosto; con la riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II fu spostata al sabato dopo la solennità del Sacro Cuore di Gesù e nel 1996 è stata resa memoria obbligatoria.

Non è stato possibile rintracciare la fonte a cui M. Maria Oliva ha attinto riportando i titoli di queste Litanie. Il suo Commento comunque è un documento prezioso che consente di accostarsi alla ricca spiritualità mariana della Fondatrice, che nel 1964 si è sentita ispirata a meditarle per noi sue Figlie, sottolineando la piena partecipazione del Cuore di Maria ai misteri del Figlio ed evidenziando la sua sollecitudine materna verso la Chiesa e ciascuno di noi.

Commento alle Litanie del Preziosissimo Sangue

La venerazione del prezioso Sangue di Cristo fiorì nella Chiesa in relazione al mistero dell’Eucaristia.

La devozione specifica al Preziosissimo Sangue fu uno speciale fenomeno della pietà fiamminga nei secoli XV e XVI. Prese la sua forma moderna con Santa Caterina da Siena (1347-1380), e qualche secolo dopo con San Gaspare del Bufalo (1786-1837).

Il beato Pio IX, per celebrare l'universalità e l'efficacia redentrice del Sangue di Cristo, nel 1849 ne istituì la festa liturgica, fissandola al 1º luglio.

Nel 1970, con la riforma del calendario liturgico seguita al Concilio Vaticano II, tale festa è stata unita alla celebrazione del Corpus Domini.

Riguardo alle Litanie del Preziosissimo Sangue non abbiamo notizie precise sul tempo in cui furono composte; abbiamo invece la data della loro approvazione, il 24 gennaio 1960, da parte di S. Giovanni XXIII; lo stesso Pontefice che il 12 ottobre dello stesso anno ha fatto aggiungere alle invocazioni del «Dio sia benedetto», anche l’invocazione «Benedetto il suo Preziosissimo Sangue».

In questo contesto di grande devozione al Sangue di Cristo M. Maria Oliva nel 1964 si è impegnata a fare un breve commento ad ogni Litania, offrendo a noi sue Figlie, con cuore di sposa innamorata, una riflessione contemplativa sul mistero della nostra redenzione, operata dal Signore Gesù con lo spargimento del suo Sangue per la nostra salvezza.

"Sono del cielo"

Così si è qualificata la Madonna quando, il 13 maggio 1917, è apparsa a Lucia e ai cuginetti nella “Cova da Iria”.

La Fondatrice, sempre attenta ai richiami di Maria e ai luoghi profumati dalla sua presenza, dopo aver realizzato a Lourdes, Città della preghiera, una piccola comunità dedita all’adorazione presso il Santuario, sogna di poterne stabilire una anche a Fatima.

Nella lunga Introduzione M. Maria Oliva sintetizza il viaggio Lourdes-Fatima compiuto nella primavera avanzata del 1959 per un sondaggio sulla possibilità di costruirvi una “casa di solitudine” riservata a un gruppo di sorelle dedite alla preghiera contemplativa nella Città della Penitenza.

Il progetto prenderà avvio dopo un decennio, nel 1970.

 Affascinata dalla vicenda dei tre pastorelli, M. Maria Oliva presenta brevemente la loro vicenda prima, durante e dopo le apparizioni; in particolare evidenzia la speciale missione di ciascuno di essi, secondo la propria indole: Giacinta è attratta da “Gesù nascosto” e particolarmente toccata dalla sofferenza del Papa; Francesco diventa un contemplativo penitente, sempre desideroso di consolare Gesù; Lucia si fa portavoce della Vergine e della insistente richiesta di consacrare il mondo al suo Cuore Immacolato.

L’ultimo capitolo dell’opuscoletto è dedicato al prodigio delle colombe, che hanno accompagnato le peregrinazioni della statua della Madonna di Fatima nei suoi viaggi in tutto il mondo: omaggio di candore alla Regina della Pace.