Avevo fame...

Avevo fame...

Lun, 13 Apr 20 Testimonianze

Da alcuni anni, dopo la visita di Sr Maria MDA e sr Gracy G a Bigene, Guinea Bissau, grazie al nostro Ufficio missionario sosteniamo il progetto “Avevo fame” per il Centro nutrizionale della missione. Ecco la testimonianza del papà di don Marco, il giovane sacerdote foggiano, Parroco della Missione di Bigene:

“Abbiamo ricevuto la vostra donazione a favore del progetto “Avevo Fame” a nome della nostra Associazione  e a nome di Don Marco, vi ringraziamo per la vostra generosità e la sensibilità verso i più bisognosi. Augurandovi un Santa e Serena Pasqua vi salutiamo cordialmente… Oggi più che mai la missione ha bisogno di essere sostenuta perché se fino al 2017 la FAO forniva piccole quantità di riso (unico nutrimento degli abitanti del villaggio) nel 2018 ha smesso di inviarne. Il progetto Avevo Fame ha due scopi fondamentali: nella Missione vi è un piccolo centro dove affluiscono le donne partorienti o donne che hanno appena partorito e che, non avendo a sufficienza latte per i loro neonati si rivolgono alla missione per essere aiutate. La missione fornisce loro gratuitamente riso, olio, zucchero e per i neonati denutriti latte in polvere. Tenga presente che la mortalità dei neonati è alta, su 5 nuove nascite circa 3 muoiono nei primi mesi di vita, sia per malattie (non c’è ospedale, medici o medicine) sia per denutrizione. L’altro impegno è quello della scuola: circa il 90 x 100 della popolazione è analfabeta, perché a Bigene come quasi in tutti i villaggi non ci sono scuole; nella Missione la scuola c’è, è l’unica del villaggio ed è frequentata da 300 ragazzi che durante l’intervallo, fanno merenda sapete come? con un piatto di riso…
Io e mia moglie ci siamo resi personalmente conto delle grandi necessità del villaggio perché nel 2017 abbiamo trascorso un mese nella missione e ciò che ho descritto è frutto della nostra esperienza personale.  
Purtroppo il coronavirus si è già presentato nella capitale Bissau, con circa 30 casi. Nei villaggi ed in particolare nella Missione di Bigene non vi sono ospedali, quindi nessuna speranza di eseguire tamponi per rilevare la presenza del virus. Come già successo per l’ebola, epidemie di colera e malaria (ogni anno, puntualmente, durante le piogge l’umidità supera il 90 x 100 e le zanzare fanno incetta di sangue portando la malaria), le persone muoiono senza saperne la causa. Tre giorni fa mio figlio mi ha riferito che sono morti 4 adulti ed un neonato di 1 anno. Il perché, come detto sopra, non si conosce. Preghiamo per tutti gli abitanti della Guinea Bissau.
Rinnovo gli auguri di una Santa e Serena Pasqua.
Giulio