La carezza dell'India a don Enrico

La carezza dell'India a don Enrico

Dom, 29 Ott 23 Testimonianze

Caro Amico, Cara Amica, stupore, meraviglia, incanto: non ti sto narrando la mia ultima visita alla mostra di Van Gogh a Palazzo Bonaparte, piuttosto il mio recente viaggio in India. L’India ha segnato profondamente il mio modo di guardare la vita. Poiché l’India è tutto e il suo contrario. È il paese degli estremi, dove l’impossibile diventa normalità.Ho incontrato davvero tante realtà: dalle case-famiglia agli ospedali, dai centri di accoglienza per bambini malati di AIDS alle scuole per bambini sordomuti…

Per farti entrare maggiormente nel vivo dell’esperienza, mi piace in questo scritto darti qualche notizia della mia visita presso alcune Comunità delle Figlie della Chiesa e parlarti delle opere caritative che loro portano avanti. Il Centro di assistenza ai bambini Ashraya (cioè, Fiducia nostra, titolo mariano a cui è dedicata la casa) è gestito esclusivamente dalle Religiose. Fedeli nel seguire le orme e l’ispirazione dalla Venerabile Madre Fondatrice, Maria Oliva Bonaldo del Corpo Mistico, il cui cuore batteva per i poveri, gli emarginati e i meno fortunati, da lei chiamati affettuosamente "i Gesù", recentemente le Religiose sono riuscite a realizzare un sogno a favore di un bel gruppo di bambini bisognosi.

’India non ti prende a schiaffi, l’India ti accarezza e, come una madre amorevole, ti racconta una storia tenendoti stretto a sé, ti spiega perché la vita di ogni creatura del mondo merita rispetto, ti insegna a non avere paura della precarietà o dello scorrere del tempo, a non temere la diversità o gli imprevisti. L’India ti include chiunque tu sia e in un attimo ti ritrovi nel suo vortice. In India vale la pena andarci… e per me anche ritornarci!

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