Qua., 11 Jan. 23 Via ecumênica Conhecer a Igreja
Le sorelle e i fratelli del Minnesota (USA) offrono alla nostra riflessione per la Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani 2023 questa forte esortazione del profeta Isaia. Egli visse e profetizzò nel regno di Giuda durante l’VIII secolo a.C., in un periodo di grande prosperità economica e stabilità politica, sia per Israele che per Giuda, a motivo del declino delle due “superpotenze” dell’epoca: l’Egitto e l’Assiria. Tuttavia, era anche un periodo in cui dilagavano l’ingiustizia, la disparità e le disuguaglianze. Pertanto ci viene presentata una società in cui si sta verificando un processo di disintegrazione che investe ogni aspetto della convivenza civile: una situazione di sfaldamento etico che, partendo dal piano politico e religioso, investe ogni ambito sociale. Pertanto il profeta si fa portavoce di un Dio che non cerca di mediare, di attenuare, ma si indigna contro il suo popolo.
Isaia insegna anche a noi oggi che Dio chiede rettitudine e giustizia a tutti , in ogni momento e in tutte le sfere della vita. Il mondo attuale purtroppo ripropone, in molti modi, le sfide della divisione affrontate da Isaia nella sua predicazione. È urgente anche per noi ricordare che la giustizia, la rettitudine e l’unità hanno origine dal profondo amore di Dio per ognuno.
La volontà di Dio di creare una nuova umanità “di ogni nazione, popolo, tribù e lingua” (Ap 7, 9) ci richiama alla pace e all’unità che Egli ha sempre voluto per l’intero creato.
Imparare a fare il bene richiede la decisione di impegnarsi in un serio esame di coscienza e nella conseguente conversione. La Settimana di preghiera è il momento più adatto perché noi cristiani riconosciamo che le divisioni tra le chiese non sono poi tanto diverse dalle divisioni all’interno della più ampia famiglia umana.
Agire con giustizia significa avere rispetto per tutte le persone. L’unità dei cristiani dovrebbe essere segno e pegno dell’unità riconciliata dell’intera creazione.
Isaia, ai suoi tempi, sfidò il popolo di Dio a imparare a fare il bene insieme; a cercare insieme la giustizia, ad aiutare insieme gli oppressi, a proteggere gli orfani e difendere le vedove insieme.
La sfida del profeta si applica anche a noi oggi: come possiamo vivere la nostra unità di cristiani per affrontare i mali e le ingiustizie del nostro tempo? Come possiamo impegnarci nel dialogo e crescere nella reciproca consapevolezza, comprensione e condivisione delle esperienze vissute?
La nostra preghiera e il nostro incontrarci con il cuore hanno il potere di trasformarci, come individui e come comunità, come società; apriamoci perciò alla presenza di Dio in ogni nostro incontro, mentre chiediamo la grazia di essere trasformati, di smantellare i sistemi di oppressione e di guarire dal peccato del razzismo. Insieme, impegniamoci nella lotta per la giustizia nella nostra società. Tutti noi apparteniamo a Cristo; e “se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?” (Rm 8,31).