Margherita da Cortona

Margherita da Cortona

Qua., 25 Abr. 18 Mestres de vida espiritual

Margherita da Cortona: giovane donna redenta dopo un passato travagliato. Ci troviamo dinanzi ad una storia di estrema umanità, che spesso ha toccato l’abisso, quel baratro dove Gesù stesso si è sprofondato per farci risorgere. È evidente: l’amore di Dio raggiunge ogni piega più nascosta e non c’è peccato che non possa essere perdonato o morte che non debba rifiorire.

Il deserto si trasforma e fiorisce sempre quando la grazia raggiunge le creature! La logica del Signore va oltre i nostri perimetri di giudizio, le sue vie non sono le nostre e molte volte i nostri ragionamenti vengono messi a tacere dalle parole semplici ed essenziali del Vangelo: “Donna, nessuno ti ha condannata?…” (cf Gv 8,10). Le pietre delle nostre durezze, di certi perbenismi o le ipocrisie di esistenze mediocri sono frantumate dalla “pietra angolare” che è il Signore Gesù.

Ma, chi era Margherita? Quale il suo vissuto? Di lei sappiamo che nacque da una famiglia contadina del Trasimeno nel 1247 e, rimasta ben presto orfana di madre, venne allevata da una matrigna gelosa, che spesso la maltrattava. Le continue difficoltà familiari la costrinsero appena diciottenne a fuggire con un giovane di Montepulciano da cui, in nove anni di convivenza, ebbe un figlio. La morte prematura del compagno la costrinse ad emigrare e a cercare lavoro come ostetrica in Cortona, professione ritenuta tra i mestieri più illeciti e malvisti. Rimasta sola con il figlio, Margherita cominciò ben presto un percorso di conversione alla carità verso i poveri e i miserabili, a cui aprì la propria casa, dedicandosi ad essi senza risparmiarsi in nulla. Alla carità unì la penitenza più rigida, che l’avrebbe portata a compiere un itinerario di redenzione, con il sostegno dei Francescani del vicino convento; presso la loro Chiesa assunse nel 1277 l’abito dell’Ordine della penitenza, iniziando così un cammino di profonda spiritualità.

Lei stessa andava per le vie di Cortona ad elemosinare, preparando il pranzo e servendo tutti, accogliendo i più bisognosi, quelli che nessuno soccorreva. Tutto ciò ci fa comprendere che più una persona è attratta da Dio, più forte diventa la sua attenzione verso i fratelli. Possiamo dire che l’amore per gli altri è l’espressione concreta dell’amore per Dio: è l’attuazione del Vangelo! I Santi sono gli innamorati dell’Eterno, i benefattori dell’umanità e l’inno della carità di S. Paolo (cf 1Cor 13) è la pagina frequentemente incarnata nella loro vita.

Così fece la giovane Margherita. L’attenzione verso i poveri la rese creativa e l’amore, si sa, prima o poi contagia. Coinvolte dalla sua tenerezza e sensibilità, varie persone si sentirono chiamate a darle una mano. Nacque così l’Ospedale di S. Maria della Misericordia. Una nobildonna offrì a Margherita il suo palazzo, il capitano del popolo Uguccio Casali s’interessò della strutturazione dell’ambiente, mentre altri benefattori intervennero a sostenere le spese; in breve tempo venne allestito quello che a tutt’oggi è l’ospedale di Cortona, naturalmente ampliato e trasformato, ma nato, allora, dal grande amore della Santa, che volle assicurare anche personale preparato e sufficiente, fondando a tal proposito la Confraternita di S. Maria della Misericordia...